Un paziente intubato ricoverato in Terapia Intensiva, cosa prova?

Il paziente intubato ricoverato in Terapia Intensiva è impossibilitato a poter comunicare verbalmente. Può non essere sedato, quindi cosciente e pienamente consapevole di quello che sta subendo seppur impossibilitato a parlare.

Mai come in questo periodo di pandemia globale, un ruolo così importante nel Sistema Sanitario italiano e mondiale è stato ricoperto dalle unità di Terapia Intensiva che, per tutto questo tempo, sono state messe pesantemente sotto pressione a causa del Covid-19 e lo saranno ancora fino alla fine della pandemia.

Che cosa prova il paziente intubato e cosciente in Terapia Intensiva?

Essere intrappolati in un mondo silenzioso mi faceva sentire frustrato e incompleto…

…I giorni passavano in movimento lento mentre il resto del mondo correva…

…E’ importante creare e conservare le connessioni con il mondo.

…Siccome non potevo comunicare qualche volta non m’interessava più…

Questi alcuni estratti di interviste effettuate a pazienti che sono stati in terapia intensiva.

Leggi la testimonianza di un paziente intubato in terapia intensiva.

Le cause di un forte stress

Dato che questo trattamento è molto invasivo e rende i pazienti incapaci di esprimersi verbalmente, può causare un forte stress psicologico, frustrazione e panico nel paziente e questi sono tutti fattori che possono sfociare in un possibile disturbo post traumatico da stress durante la riabilitazione.

Ci siamo focalizzati sull’importanza della comunicazione tra il paziente e il personale medico e, se possibile, con i familiari e per questo abbiamo progettato, sviluppato e realizzato DICo® 1000, un dispositivo per la comunicazione aumentativa e alternativa (CAA).

Qualsiasi metodologia o tecnologia di comunicazione venga utilizzata deve avere la finalità di realizzare una cosiddetta AAC (augmented augmentative and alternative communication).

Che cos’è la Comunicazione Aumentativa Alternativa

Questa espressione descrive l’insieme di strumenti, tecnologie e approcci che vengono utilizzati per tentare di risolvere i problemi di comunicazione dei pazienti, ad esempio tramite la visualizzazione di icone e immagini che rappresentano alcune necessità o bisogni del paziente.

“Il primo prototipo di DICo® 1000 è nato grazie al lavoro di Tesi dello studente laureando in Ingegneria Biomedica del Politecnico di Milano Riccardo Monti dal titolo “Dispositivo di comunicazione per pazienti in terapia intensiva: uno studio di fattibilità” avente per correlatore il Prof. Giacomo Bellani dell’università Milano Bicocca.

E’ stata un’esperienza senza dubbio proficua e dal carattere multidisciplinare, che stiamo cercando di replicare anche per arricchire il dispositivo di nuove funzionalità

Per avere maggiori informazioni potete contattare il nostro distributore esclusivo SEDA S.p.A.