Inspiring story Dico Technologies

Intervista ad Aldo Padova

CEO of Dico Technologies Srl and Senior Advisor

Cosa vuol dire per te condividere valori per creare valore?

Ho invertito il processo tradizionale, l’ho fatto partendo da una vulnerabilità intesa come motore di cambiamento, ho quindi dato credito all’incontro con il Prof Giacomo Bellani che sapendomi alla ricerca di nuove esperienze mi ha proposto di affiancarlo nella realizzazione di una sua idea: il progetto di una soluzione per la Comunicazione Aumentativa Alternativa.

In questi giorni, Dico Technologies, la nostra startup, compie 2 anni. Abbiamo realizzato il primo prodotto, DICo® 1000, che risponde al bisogno di aiutare pazienti in terapia intensiva a comunicare, pazienti che il percorso di cura costringe a situazioni “voiceless”.

Il vostro progetto si basa su una tecnologia “dirompente” capace di rivoluzionare un cambiamento rispetto ad una tecnologia esistente?

Comunicare in Terapia Intensiva è fondamentale.

I pazienti ricoverati in Terapia Intensiva, soffrono di incubi e stress e la mancanza di comunicazione li rende ancora più fragili, inoltre si crea un distacco maggiore anche con gli operatori che non sempre riescono a capire la frustrazione del paziente. Spesso questo stress li rende poco collaborativi con il personale sanitario.
La perdita della capacità di parlare costituisce così uno dei motivi di più grande sofferenza per una persona ricoverata e per i suoi familiari, oltre ad un possibile ostacolo o rallentamento alle stesse cure.

Oggi sul mercato esistono diverse soluzioni per la CAA, Dispositivi touch screen, Dispositivi a scansione, a emulatore di mouse, a puntamento oculare, etc. , che non sono stati adottati in Terapia Intensiva perché non idonei; la nostra soluzione DICo® 1000 è il primo Comunicatore italiano High-Tech di CAA espressamente progettato per l’utilizzo in Terapia Intensiva.

In questo mercato c’è carenza o eccesso di offerta?

La Comunicazione Aumentativa Alternativa è un approccio ancora poco diffuso nel nostro paese, lo scopo è quello di offrire alle persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di comunicare tramite canali che si affiancano a quello orale. Oggi abbiamo l’opportunità di ampliare l’uso di queste metodologie, anche grazie alle ultime tecnologie digitali. C’è abbastanza spazio per soddisfare le necessità, recenti studi clinici mostrano i benefici derivanti dall’utilizzo di dispositivi elettronici con finalità terapeutiche complementari. La parola d’ordine è “andare oltre la cura e prendersi cura”, evitare il più possibile che le fragilità diventino isolamento.

Perché sei appassionato di ciò che fate?

La possibilità di trovare soluzioni sempre più efficaci per quelle persone che sono intrappolate in un mondo silenzioso, mi ha subito affascinato. Come CEO di Dico Technologies posso contare su un team affiatato complementare ed esperto, insieme stiamo lavorando per migliorare il percorso di cura partendo anche da un alto livello di intelligenza emotiva, perchè le idee ci aiutano a capire dove vogliamo andare e la passione che strada prendere.

Che tipo di imprenditore rappresenti all’interno del network ELITE?

Noi di Dico Technologies valorizziamo l’esperienza comunicativa di chi è coinvolto nella relazione di cura e siamo pronti a rompere le consuetudini. Abbiamo iniziato con DICo® 1000 in ambito ospedaliero, con un Know-how proprietario, protetto da un Brevetto di Invenzione Industriale Italiano, presto esteso a livello internazionale, perché intendiamo portare la nostra innovazione anche fuori dall’Italia.

Le Terapie Intensive sono il primo target, vogliamo raggiungere anche i centri di riabilitazione, le RSA, gli Hospice ed anche assistere pazienti in ambito domiciliare: per questo stiamo lavorando per rendere il nostro dispositivo rispondente a bisogni differenti da quelli dei pazienti critici.

Per questi nuovi sviluppi partirà nei prossimi giorni una campagna di Crowd Funding, che ci auguriamo possa procurarci la liquidità necessaria. E contiamo anche sulla community di ELITE per incontrare partner che desiderino affiancarci su questo percorso.

Non è il momento di fermarci!